Barbara l’ho conosciuta il primo giorno di liceo, e da quella volta, con qualche pausa più o meno lunga, è stata sempre una mia cara amica, la mia migliore amica.
Ci siamo divertite nelle vacanze, ci siamo divertite a preparare gli esami, ci siamo divertite a lavorare assieme, insomma c’era e c’è un bel feeling. Barbara rispetto a me è sempre stata un po’ più spregiudicata, sfacciata, in alcune occasioni pure sconcia. Questa breve premessa era dovuta per farvi capire quello che sto per raccontarvi.
Ovviamente la vita di due universitarie è un pochino diversa da quella di due donne in carriera, pertanto le occasioni per vedersi tendono a diminuire; si si certo ci incontriamo, usciamo anche con famiglia ed amici, ma le occasioni a cui mi riferisco sono quelle di trovarci io e lei da sole a passare una serata a cazzeggiare senza dover pensare a bimbi, cene, lavoro ed altro…
Nelle nostre serate c’è una regola rigidissima: il telefono va lasciato in macchina! In una sera non può accadere nulla di irreparabile, il mondo riuscirà ad uscire indenne anche senza sentirci per alcune ore!
Quella sera di maggio ci eravamo date appuntamento al bar dell’hotel Savoia, un lussuoso albergo sulle rive di Trieste e con orgoglio volevo far vedere la nuova borsa che mi ero comprata in pausa pranzo e già pensavo al prezzo ridicolo che avrei detto a mio marito che non capisce che per me una borsa rossa era indispensabile e la dovevo avere!
Per le nostre serate il dress code è importante perché abbandoniamo i soliti vestiti comodi e ci “agghindiamo” con cura ed attenzione, quel pomeriggio avevo una gonna grigia, piuttosto stretta, una magliettina nera trasparente e sopra la giacca del completo e ovviamente la mia bella e nuova borsa rossa che con le scarpe stava di un bene…
Arrivata al bar, era la prima volta che ci entravo, mi trovo in un ambiente raffinatissimo com’era immaginabile, Barbara non c’è per cui mi siedo su un divanetto che mi consente di vedere l’ingresso del bar e godere dell’ambiente elegante e dei clienti che transitavano numerosi. Dopo i soliti 10 minuti di ritardo di Barbara non c’è ancora traccia. Passati altri 10 mi inizio a spazientire anche perché non potevo starmene seduta senza bere nulla e il secondo flûte di Franciacorta ormai era finito. dopo ancora un po’ di tempo ero quasi intenzionata ad andare alla macchina e prendere il telefono per vedere se ci fosse qualche chiamata e, nel caso chiamare io stessa Barbara. Quando un po’ spazientita un po’ preoccupata mi stavo quasi per alzare si avvicina al mio tavolo un uomo sui 55 anni, un bell’uomo, anche se piuttosto basso e con un po’ di pancetta ma vestito con gusto ed elegante nei modi. Mi dice che mi stava osservando da un po’, che era a Trieste per un convegno medico e che per lui Lombardo il fatto che abbiamo il mare davanti casa lo ritiene un dono del Signore.
Dopo un paio di minuti chiede di sedersi e visto che di Barbara non c’era traccia meglio che star sola ad aspettare. So di essere una bella donna, anche se ormai superati i 40, piaccio molto agli uomini soprattutto se, come oggi, mi vesto con cura per farmi guardare. Continuiamo a bere e chiacchierare e dopo circa mezz’ora il mio nuovo amico si avvicina un po’ di più e mi dice sottovoce “quanto vuoi?”
“Quanto vuoi???”
sentendo quelle parole mi sono paralizzata, mi aveva preso per una escort! Cioè io ho deciso di passare una serata con una mia amica e questo qua mi crede una mignotta!
Vedendo la mia faccia non ha avuto nessun dubbio e con sguardo interrogativo mi ha guardato e me lo ha chiesto di nuovo.
A quel punto non so cosa mi è successo ma quando ho sentito la mia voce dire “cinquecento” ho avuto come la sensazione di iniziare a vedere un film con protagonista una bella donna che mi assomigliava parecchio e dannatamente porca!
Allora siamo saliti nella sua bella camera e chiusa la porta mi ha messo dolcemente con la faccia contro il muro e iniziato a toccare le natiche facendomi sentire il suo respiro sul collo. L’eccitazione di quel momento non è paragonabile a nessun altro momento della mia vita. Mi sentivo vivere la vita di un’altra persona ma avevo voglia di essere quella persona!
Andati sul letto mi inizia a spogliare e rimango con il solo intimo seduta sul bordo del letto mentre lui ancora vestito mi guarda compiaciuto. A quel punto metto le mani sui pantaloni e inizio a massaggiare; inizio ad intuire che pur non essendo propriamente un adone il suo cazzo sarà una bella sorpresa! Dopo pochi attimi anche lui è nudo sdraiato sul letto con un cazzo tozzo e grosso, veramente grosso. Quando mi chiede i preservativi rimango di sasso! Ovvio che non li ho! ovvio! al massimo in borsa posso avere i fazzolettini di carta di gatto Silvestro ma i preservativi no, e di scopare senza protezioni non se ne parla. Quando gli dico di non averli un po’ seccato mi dice che lui senza non fa nulla, da bravo medico sa bene i rischi.
Comunque non tradisce il desiderio e così inizio a fargli un pompino appassionato senza tralasciare nulla, nemmeno il dito nel culo a stimolarlo, mi sento una super troia. Sono completamente bagnata e quando poggia le sue dita sulle mie labbra ed inizia a giocarci vengo come una ragazzina alle prime uscite col moroso! Ansimiamo entrambi e quando sta per venire che sento il cazzo ancora più grosso e pulsante decido di farmi venire in bocca e lo tengo dentro fino alla fine. Fino alla fine. Per la prima volta ho buttato giù tutto, ma del resto non ero io, era la protagonista di un film molto molto porca.
Dopo esserci riposati un pochino lui va in bagno a farsi la doccia e poi ci vado io, quando ritorno nella stanza lui è sdraiato che mi guarda vestirmi con un sorriso soddisfatto e anch’io lo sono. Sul tavolino vicino alla mia borsa rossa vedo i soldi. Sto per essere pagata come una troia. Sempre come in un film mi guardo la protagonista della scena, guardo i soldi, mettendoli in borsa li guardo e sono cinquecento. Guardandomi mi dice che anche senza scopata li valevo tutti.
“La prossima volta che vengo a Trieste spero di ritrovarti, mi dai un contatto?” ormai vestita mi avvicino, lo bacio sulla bocca e gli dico “chissà, se ci ricapita di incontrarci per caso” e sono uscita dalla stanza.
La mia prima volta da troia, chissà se ci sarà un’altra volta.
Anche dopo una settimana mi veniva voglia di masturbarmi pensando a quella sera. Non ho ancora deciso se e cosa raccontare a Barbara, a mio marito ho detto che Barbara mi ha dato Bidone ma per fortuna ho incontrato Cristiana una mia ex compagna di nuoto e ho fatto serata con lei e ci ha creduto.